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[1886-1887] Le frasi storiche della Grande Guerra 681


tevi che siete il popolo eletto. Lo spirito del Signore è sceso su di me perchè io sono l’imperatore dei Tedeschi! Io sono lo strumento dell’Altissimo. Io sono la sua spada, il suo scudo e il suo vicario. Sventura e morte a coloro che disobbediranno alla mia volontà! Sventura e morte ai codardi e agli uomini senza fede!», frasi pazzesche e quasi incredibili che apparterrebbero ad un discorso all’Armata dell’Est del 13 settembre 1914; e quest’altra: «Noi dobbiamo la vittoria al nostro vecchio Dio. Egli non ci abbandonerà, perchè noi ci battiamo per una causa giusta e santa», in un discorso alle truppe di Dortmund, pure del settembre 1914. Chi sa se la frase poi usata e abusata del vecchio Dio sia comparsa qui per la prima volta!

1886.   Vor Gott und der Geschichte ist mein Gewissen rein: Ich habe den Krieg nicht gewollt.1

sono parole di lui nel proclama indirizzato al popolo tedesco nel primo anniversario della dichiarazione di guerra, il 31 luglio 1915.

1887.   Non vi è più nessuna legge internazionale.

sarebbero pure parole di Guglielmo II a James W. Gerard, ambasciatore degli Stati Uniti a Berlino; e quando furono note, gli furono acerbamente rimproverate non meno che lo scrap of paper al Cancelliere. Naturalmente sull’autenticità di queste parole non c’è altra autorità che quella del Gerard medesimo il quale pubblicò le memorie del suo soggiorno in Germania, prima nel Daily Telegraph, poi, in volume a parte. Nell’ultima udienza che il Gerard ottenne dall’imperatore, a Charleville, dove era allora il Gran Quartier Generale Tedesco, il 1° maggio 1916, presente anche il Cancelliere dell’Impero, essendo subito venuto il discorso sulla questione della guerra dei sottomarini che l’imperatore sosteneva non contraria alle leggi internazionali: «He stated, anyway, there was no longer any international law. To this last statement

  1. 1886.   Dinanzi a Dio e dinanzi alla storia la mia coscienza è pura: io non ho voluto la guerra (non questa guerra, come di solito si dice alterando il testo e il significato).