Pagina:Commedia - Paradiso (Buti).djvu/23

Da Wikisource.
   [v. 1-12] c o m m e n t o 11

ponendo la forma per la materia; cioè la gloria per l’opera gloriosa, come se dicesse l’opera gloriosa; cioè nota e chiara e degna di loda, di Colui che lutto move; cioè di Dio lo quale ogni cosa muove et egli sta immobile, elli è primo motore: imperò che muove li agnioli affare 1 le revoluzioni de’cieli, e l’ esercizi a loro commessi; e li cieli coi loro movimenti cagionano giù nel mondo diversi effetti, dunqua Idio è primo motore e prima cagione di tutte le cagioni stando elli immobile, dunqua non vuole dire altro l’altore 2 se non l’opera della chiara notizia di Dio la quale da ogniuno ene lodata: imperò che in tutta la creatura si cognosce distintamente, et in essa loda lo suo creatore: imperò che in essa riluce la notizia della onnipotenzia sua, della infinita sapienzia e della benivolenzia sua. Onde ne le cose materiali che ànno solo essere, come le pietre, si dimostra Iddio da essere lodato e fassi in esse manifesto: imperò ch’egli è quello che à dato loro l’essere che sono, che è cosa molto buona: non avendolo dato loro, non sarebbono; et in quelle che ànno l’essere e lo vivere, come l’erbe e li albori, più si manifesta e dimostra da lodare: imperò ch’à dato loro maggior dono di sua bontà infinita che a coloro ai quali àe dato solo l’essere; et in quelle che ànno essere, vivere e sentire, come sono li vermi, via più si loda e più si manifesta: imperò che in esse si dimostra maggior dono della sua bontà infinita che in quelle che ànno pure essere e vivere; et in quelle che ànno essere, vivere, sentire et immaginare, come sono li animali bruti, ivi più si dimostra da lodare e più si manifesta la sua infinita bontà: imperò che n’ànno più che quelle che ànno solamente essere, vivere e sentire; et in quelle che ànno essere, vivere, sentire, imaginare e ragionare, come sono li omini, via più si dimostra laudabile e più si manifesta che in quelle che ànno essere, vivere, sentire et imaginare: imperò che ànno più della sua bontà, che quelle che ànno lo ragionare; et in quelle che ànno solo essere formale che ànno lo intelletto, come sono li angnioli 3 che si chiamano intelligenzie, via più lo dimostra laudabile e più lo manifesta che in tutte le cose predette che ànno l’essere loro coniunto di forma con materia, e che le cose che sono pura materia, come li elementi, innanti che avessono forma. Ma questa notizia di Dio non è conceduta se non a li angnioli et a li omini, bench’ella si manifesti in tutta la creatura e ch’ella

  1. Affare; a fare, perchè talora la particella di termine di moto a si congiunge con esso verbo infinito, come assapare; a sapere. E.
  2. Altore; autore, cangiato l’u in l. E.
  3. Angnioli: agnoli, angeli. Nelle scritture antiche vedesi di frequente in certe parole intrammesso l’n, a mo’ de’ Trovadori: perocchè, pronunziando, se ne sente il suono, come ongni, pongno ec. E.