Pagina:Commedia - Paradiso (Buti).djvu/376

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     364 p a r a d i s o   xii. [v. 37-45]   

Santo che mi fa beata, Mi tragge; cioè tira me beata anima, a ragionar dell’altro duca; cioè di santo Domenico, lo quale è uno dei due campioni nominati di sopra, Per cui; cioè per lo quale amore, del mio; cioè campione, di santo Francesco, che fu campione di frate Bonaventura, lo quale àe introdutto l’autore a parlare qui, sì ben ci si favella; cioè ci si fa ragionamento, come appare di sopra, che disse santo Tomaso, introdutto a parlare dall’autore, di santo Francesco. Degno è; ecco che dimostra che sia convenevile, che dov’è l’un; cioè indutto, l’altro s’induca; ancora, e dimostra la cagione Si che, com’elli; cioè santo Francesco e santo Domenico, che sono li due campioni che combattettono per la fede di Cristo contra ’l mondo e contra li eretici, ad una 1; cioè insieme, militaro; cioè sè esercitorno nella santità, contra ’l mondo e contra li errori combattendo: imperò che concorsono in uno medesimo tempo santo Francesco e santo Domenico, Così la gloria loro; cioè dei detti campioni, insieme luca; cioè risplenda giù nel mondo la fama loro e la gloria che ànno in paradiso, la quale publicano li predicatori de la santa Chiesa, e l’autore nostro la vuole publicare ai suoi lettori sotto tali fizioni et introduzioni.

C. XII — v. 37-45. In questi tre ternari lo nostro autore, introdutto frate Bonaventura a parlare di sopra di santo Domenico, finge che incominciasse in questa forma; cioè: L’esercito di Cristo; cioè la congregazione dei cristiani, che sì caro Costò a riarmar; cioè ad armare un’altra volta: due volte armò Iddio la congregazione dei suoi fideli; cioè prima, la sinagoga dei Iudei coi diece comandamenti; e perch’ella si spolliò di quelli, riarmò poi la santa Chiesa di quelle medesime armi et adiunsevi li articoli della fede, li sacramenti che sono sette e co li Evangeli e co le virtù e sante opere; la quale armatura costò molto caro: imperò che Cristo ne sostenne passione più aspra che si potesse mai sostenere 2, dietro a la ’nsegna; cioè del gonfalone della croce, Si movea tardo; cioè lento nelle sue opere virtuose, che richiede la perfezione cristiana, sospettoso; cioè con molti dubbi, siccome appare nelle sette delli eretici che s’erano levati, e raro: imperò che pochi la dottrina evangelica seguitavano, come si doveva, Quando lo ’mperador; cioè lo sommo signore, che è Iddio, che sempre regna; cioè lo quale sempre regna: lo regno d’Iddio non viene mai meno, Providde; col suo aiuto, a la milizia; cioè a la santa Chiesa militante, che era in forse; cioè in dubbio, Per sola grazia; cioè d’Iddio, e non per esser degna; cioè e non che per suo merito ne fusse degna. E, com’è; cioè e come è, detto; cioè

  1. Ad una; guisa ellittica ove supponsi il sustantivo ora, vece e simili. E.
  2. C. M. sostenere e sparse lo preziosissimo suo sangue, dietro