Pagina:Commedia - Paradiso (Buti).djvu/379

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soiace il Leone: imperò che sta di sotto al castello che v’è dipintonell’una metà dello scudo, e soioga; cioè lo leone che v’è dipinto 1, cioè nell’altra metà: imperò che lo re di Spagna, cioè di Castella, fa l’arme sua in questa forma, cioè uno scudo grande con quattro quartieri, dei quali nei due dall’uno lato nell’uno è lo castello, cioè nel quartieri di sopra, et in quello di sotto è lo leone, e negli altri due nell’uno quartieri di sopra è lo leone et in quello di sotto è lo castello, e cosi nell’uno lato lo leone soiace al castello e nell’altro lato lo leone soiuga lo castello. E questo significa che al principio furno due Spagne; l’una di qua che si stende al settentrione infine a Cartagine 2 di Spagna; e l’altra di là che è da Celtiberi popoli infine al mare oceano gaditano 3 in verso lo mezzo di’. E sono in essa due regni, che l’uno si chiama re di Spagna, e l’altro re di Castella, lo quale è potentissimo re e difende lo re di Granata, che è infidele, per lo grande tributo che li dà, lo quale sarebbe combattuto dagli altri re cristiani che sono intorno a lui, se non fusse la defensione del re di Castella. Dentro; cioè in Caleroga, vi nacque l’amoroso drudo 4; cioè santo Domenico che fu amoroso amatore: drudo tanto viene a dire, quanto amatore, Della Fede cristiana, santo Domenico amò eccessivamente la fede di Cristo tanto, che per quella si misse a combattere contro li eretici e contra li infideli et a dirizzare li cristiani co la sua dottrina, il grande atleta; cioè lo grande campione: atleta è vocabulo grammaticale che viene a dire uomo apparecchiato a combattere insino a la morte, Benigno a’ suoi; cioè cristiani, ammonendoli e correggendoli caritativamente, et a’ nimici crudo; cioè duro a li eretici et a li infideli, impugnandoli colli argomenti e colle ragioni della santa Teologia. E come fu creata; cioè l’anima di santo Domenico, fu repleta; cioè ripiena, L’anima sua; cioè di santo Domenico, di divina virtute: imperò che fu santificata nel ventre della madre, Che; cioè la quale divina virtù, ne la madre; cioè sua di santo Domenico, che ebbe nome Ioanna, lei; cioè l’anima di santo Domenico, fece profeta; cioè la divina virtù fece l’anima di santo Domenico, essente nel ventre della madre, profeta, sicchè la madre per quella virtù che era in quella anima profetò, dicendo che quello ch’ella aveva nel ventre sarebbe uno santo uomo. Ecco che profetò che sarebbe figliuolo maschio e che sarebbe santo e cosi fu; e spuose lo sogno ch’ella fece, cioè che avendo sognato ch’ella parturiva uno cane bianco e nero che portava una fiaccola in bocca che tutto lo mondo incendea, ella spuose

  1. C. M. dipinto lo castello, cioè
  2. Cartagine o Cartagene. E.
  3. C. M. guardano in verso
  4. Drudo qui vale campione, difensore, ed oggi si adopera in senso di amante disonesto. E.
   Par. T. III. 24