Pagina:Commedia - Paradiso (Buti).djvu/510

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Dante che è quello che io debbo sostenere. Che saetta previsa; cioè imperò che la saetta che è preveduta, se non si può cessare, vien più lenta; che non verrebbe se non fusse preveduta, e così da minor colpo, e però lo vorrei sapere. Così diss’io; cioè io Dante dissi così a messer Cacciaguida, come io òne detto, a quella luce stessa; cioè a messer Cacciaguida, Che; cioè lo quale, pria m’avea parlato; cioè aveva parlato a me Dante, acciò che non s’intenda ch’elli non avesse parlato ad altro spirito, dice le predette parole. e, come volle Beatrice; cioè come mi comandò Beatrice, che è in questa cantica terza la mia guida, fu la mia vollia; cioè la voluntà di me Dante, confessa; cioè confessata e manifestata a messer Cacciaguida mio terzo avo, del quale è stato detto assai di sopra. Seguita.

C. XVII — v. 31-45. In questi cinque ternari lo nostro autore finge come lo spirito beato, detto di sopra, rispuose a la sua dimanda, dicendo così: Non per ambage; questo va al verbo rispuose, intendendo et acconciando così le parole: quello amor paterno; cioè messer Cacciaguida, Chiuso; cioè nel suo splendore, e parvente; cioè risplendente et apparente, nel suo chiaro riso; cioè ne la sua chiara e risplendente letizia che si dimostrava, come la letizia dell’uomo, in 1 del riso, rispuose; cioè a la dimanda, Non per ambage; cioè non per circuizione et involuzione di parole, in che; cioè nelle quali circuizioni, la gente folle; cioè matta e stolta, Già; cioè nel tempo antico, s’invescava; cioè si pilliava come l’uccello al vesco, come appare alli oracoli d’Appolline et a le risposte di Sibilla, pria; cioè prima, che fusse anciso; cioè che fusse morto, L’Agnel d’Iddio; cioè Iesu Cristo, del quale si dice: Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, miserere nobis, e però dice: che le peccata tolle; cioè tollè: imperò che li dimoni davano risposta ne l’iduli e ne le statue 2, inanti che lo figliuolo di Dio prendesse carne umana, oscure et implicite che non si potevano bene intendere, e tutte avevano contrari intendimenti, acciò che se non veniva l’uno venisse l’altro, et ellino paresseno avere detto vero, e così ingannavano la gente; ma poi che venne Cristo, cessorno tali risposte, e disfernosi l’iduli. Ma con chiare parole: cioè rispuose quello beato spirito, sicché ben si poterno intendere, e con preciso Latin; cioè e con latino 3 distinto, che in una significazione tanto e non in più si poteva bene intendere. Et ecco quello che rispuose: La contingenzia; cioè l’evenimento de le cose non necessitato da cagioni naturali, che; cioè la qual contingenzia, non si stende fuor del quaderno De la vostra materia; cioè che non è se none nelle cose materiali: imperò che nelle formali non è contingenzia; ma necessità: l’anima, mentre che è nel corpo, è occupata

  1. In del; dentro, dall’intus de’ Latini. E.
  2. C. M. statue oscure, inanti
  3. Latino; linguaggio, imitando i Trovadori. E.