Pagina:Commedia - Paradiso (Buti).djvu/580

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strandoli altri beati spiriti principi e signori, dicendo: L’altro; cioè beato spirito, che segue; cioè lo quale seguita nell’ordine del cillio 1, co le leggi meco; cioè accompagnato dalle leggi e dal mio segno; e per questo dimostra che fu imperadore, in quanto dice che aveva le leggi e la insegna dell’aquila; e questo fu Costantino imperadore che, convertito a la fede 2, lasciò Roma al sommo pastore et andossene a Costantinopoli, perchè la Chiesa fusse maggiore, e però dice l’autore: Sotto buona intenzion: imperò che buona fu la intenzione sua, per fare onore e grandezza a la Chiesa di Roma, che fe ’l mal frutto; cioè la quale buona intenzione fece ’l mal frutto: imperò che ne seguì male; imperò che, mentre che la Chiesa fu povera, li prelati d’essa furono santi e buoni: come diventò ricca, li prelati diventoruo viziosi; e però disse l’autore di sopra nella prima cantica del canto xix Ahi, Costantin, di quanto mal fu maire, Non la tua conversion; ma quella dote Che da te prese il primo ricco patre; e di questa istoria anco è fatto menzione 3 in questa terza cantica nel vi canto; cioè: Poscia che Costantin l’aquila volse, e finge l’autore che questo dica la detta aquila, Per ceder; cioè per dar luogo, al pastor; cioè al sommo pontifice, si fece Greco: imperò che andò a stare in Grecia a Bisanzio, che poi si chiamò Costantinopuli dal suo nome. Ora; cioè avale, che è ne la beatitudine, cognosce; lo detto Costantino, come ’l mal didutto; cioè disceso, Dal suo bene operar nolli è nocivo; anco li è iovato che, benchè li prelati abbiano da la dote de la Chiesa presa cagione di vivere lussuriosamente, la intenzione di Costantino non fu questa, ma fu per torre loro la necessità del mendicare sicchè avessono ad intendere al divino culto et a la santa Teologia sì, che potessono ammaestrare lo popolo 4; e questa buona intenzione Iddio accettò. Avvegna che sia il mondo indi destrutto: imperò che per questa ricchezza della santa Chiesa sono divisi li sommi pontifici da l’imperadori, e fatto parte della Chiesa e de lo imperio guelfa e ghibellina, sicchè la cristianità n’è divisa e venuta in grandi guerre 5. E quel; cioè beato spirito, che vedi; cioè lo quale tu, Dante, vedi, nell’arco declivo; cioè nell’arco che inchina in giù del cillio dall’altro lato, che è lo quarto dei cinque beati spiriti che finge che fussono nell’arco, del cillio, sicchè bene debbe

  1. C. M. del cillio allato all’occhio, co le
  2. C. M. a la fede da papa Silvestro, lasciò
  3. C. M. menzione nella seconda cantica nel canto vi, e finge l’autore che questo dica l’aquila preditta per esser scusato egli, Per ceder;
  4. Pongasi mente come il nostro Commentatore sciolga da maestro una quistione, che pure a’ nostri giorni sembra intricatissima. E.
  5. C. M. guerre; e però ben dice che’l mondo per quelle n’è guasto. E quel;