Pagina:Commedia - Paradiso (Buti).djvu/735

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segno di Gemini, mi divelse; cioè mi cavò, E nel del velocissimo; cioè nel cielo nono, che è primo mobile et ogni altra cosa contenuta dentro da se muove, e fa la revoluzione sua in 24 ore, m’impulse; cioè spinse me Dante. Le parti sue; cioè del detto cielo nono, vivissime: imperò che velocissimamente si muoveno: nel moto si cognosce la cosa viva: imperò che quella, che non si muove, si dice morta, intendendo delle cose create: tutte le parti di questo cielo sono vivissime in sè et influentissime di vita giuso nelli animali, et eccelse; cioè alte: imperò che nessuno corpo, che si muova, è sì alto, Sì uniforme son; cioè sì fatte ad un modo, ch’io; cioè che io Dante, non so dire; questo che seguita, cioè: Qual; cioè parte d’esso cielo, Beatrice per luogo; cioè nel quale io dovesse stare, mi scelse; cioè elesse a me Dante: io non vi vedeva diversità nessuna, e pur io dovea essere in qualche parte; ma non saprei dire quale. Ma ella; cioè Beatrice, che; cioè la quale, vedea il mio disire; cioè lo mio desiderio, che era che io voleva sapere lo luogo nel quale io era, Incominciò; cioè a parlare, ridendo tanto lieta; ecco che dimostra la letizia che è nella mente de’ santi uomini, quando pensano, quando scrivono o quando parlano de le cose d’Iddio, Che Iddio parea nel suo volto gioire; cioè Iddio pareva che fusse nel suo volto, e cagionasse quella allegrezza. La natura del moto; cioè la natura naturata, che Iddio àe posto in quello cielo che è primo mobile, che; cioè la quale natura, quieta II mezzo; cioè fa riposato il mezzo et immobile; e questo è la terra che è immobile, e tutte l’altre cose intorno a lei si muoveno, et ella è come centro immobile; unde ilice lo Filosofo 1, Primo Ethicorum: Natura est principium motus et quietis — , e tutto l’altro intorno move: però tutte le parti intorno si muoveno; e lo mezzo, che è lo suo centro, sta immobile, Quinci; cioè da questo luogo, nel quale siamo, comincia; cioè àe suo principio, come da sua meta; cioè come da suo termino. E questo Cielo; cioè nono, non à altro dove; cioè altro luogo, in che si fermi, Che la Mente Divina: imperò che lo moto della nona si gira intorno a la divina mente; unde Boezio nel III, Filosofica Consolazione: Mentemque profundam Circuit, et simili convertit imagine coelum — , in che; cioè nella quale mente divina, s’accende L’amor che ’l volge; cioè l’amore, che à esso cielo creato dal suo creatore Iddio che da lui, ardendo d’amore di lui, ritorna a lui. Diceno alquanti che alcuno angelo o più muoveno questo cielo, come sono mossi ellino de l’amore che ànno in Dio, e da Dio è in loro cagionato; alcuni diceno che ’l detto cielo si muove pur per la virtù che

  1. Ad ognuno ricordi come innanzi al Galilei la fisica d’ Aristotele signoreggiasse tutte le menti. E.