Pagina:Compendio del trattato teorico e pratico sopra la coltivazione della vite.djvu/109

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golata in un giardino di Paris, di quelle uve, che servono a fare dell’agresta. Sebbene la stagione forse avanzatissima, era appena formata, ed era abbandonata come uva, che non poteva più maturire. Era dessa così dura, che sono stato obbligato farla scoppiare sul fuoco per cavare lo succo, il quale era tanto acido, che mi abbisognò una maggior quantità di rottame per condurlo al sapore zuccherino Questo miscuglio, dove il zucchero, e l’acido dominavano separatamente, in modo assai pronunciato, era molto spiacevole.

Lo posi in vaso in una sala, la cui temperatura fu costantemente dal 12 al 13 grado.

Li 14 la fermentazione era così violenta, che una candela presentata allo spazio voto del vaso si estingueva subito.

Li 30 la fermentazione aveva cessato.

Il vino sebbene torbido, e biancastro, non aveva più quasi niente di zuccherino: il di lui sapore era vivo, piccante, assai aggradevole, come quello di un vino generoso, caldo, ma un poco aspro.

Li 17 marzo, era quasi rischiarato. Il sapor zuccherino, e l’acido erano scomparsi, e gli restava quello di un vino di pura uva, assai forte, il quale potendo guadagnare colla fermentazione insensibile, promette diventare generoso, succoso, ed aggradevole. Queste sperienze facendoci conoscere l’azione della materia zuccherina, ci provano chiaramente, ch’ella solo può rimediare al difetto di maturità del frutto, e convertirsi in principio spiritoso.

Un gran numero di persone, cui questo metodo è ancora straniero, e che perciò non può apprez-