Pagina:Compendio del trattato teorico e pratico sopra la coltivazione della vite.djvu/164

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città, di quei filantropici stabilimenti, che attestano i più felici successi. La società di emulazione di Paris propose nel 1777 un premio per la miglior costruzione de’ lambicchi. Fu accordato il primo al signor Beaumé dell’accademia delle scienze, e il secondo al signor Moline, primo sagrestano della Comenderia di S. Antonio, Ordine di Malta a Paris.

Il lambicco che propone il sig. Baumé è una gran tina stagnata, lunga dodici piedi, larga quattro, e due piedi e mezzo alta. Siccome è meno profouda da una parte che dall’altra, à un pendio sufficiente per lasciar scorrere il liquido per il passaggio che si trova al fondo. Se sopra questa caldaja si dispongono tre capitelli di differente forma, si avranno i tre lambicchi del sig. Baumé.

Il primo coperchio della caldaja presenta alla sua superficie ricurva dieci fori, di quindici, sedici pollici di diametro. Sono sormontati da buoni collari di rame, in ciascheduno de’ quali si adatta un piccolo capitello di lambicco, dell’altezza di quindici pollici.

Il secondo coperchio non contiene più di tre aperture, ma che sono più grandi, sormontate da tre capitelli a due cannelli.

Sopra il cannello del terzo coperchio il sig. Baumé dispone quattro aperture per quattro altri cannelli, e sappiamo che il meno difettoso di tutti, eseguito a Paris dietro il di lui disegno, non à potuto soddisfare alle sue intenzioni.

La costruzione de’ lambicchi del sig. Baumé appoggia a questo principio, che il corso del vapore è in ragione della superficie che presentano le a-