Pagina:Compendio del trattato teorico e pratico sopra la coltivazione della vite.djvu/178

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perchè contengono più aria, che i vini vecchj. Subito che si à caricato, bisogna porvi il capitello, ed accendere un fuoco chiaro per far bollire prontamente il vino accrescendolo. Si luta in seguilo prontamente tutto il d’intorno del capitello, e la parte del cannello, che si riunisce al serpentino. Il mastello dev’essere ripieno di acqua, e la conca situata in maniera di ricevere l’acqua-vite. Se non è vicina a scorrere, il che si riconosce al calore del serpentino, si aggiunge del legno secco minuto, e quando l’operazione è in punto, si riempie il fornello di una carica di legno grosso, sufficiente a far passare tutta la buon’acqua-vite, e si chiude la porta del fornello.

Bisogna vegliare con attenzione tutto il tempo, che si stilla, perchè se il filo di acqua-vite è troppo piccolo, occorre accrescere il fuoco, e se per effetto di bollire troppo forte, il liquido passa nel serpentino, e forma un filo grosso e torbido, che si chiama bronzo, bisogna arrestare subito questa espansione di vapori, gettando dell’acqua sul fuoco, perchè il capitello potrebbe con quest’azione troppo viva essere lanciato da lungi, ed attaccarsi il fuoco alla caldaja, ed al laboratorio. La prima acqua-vite, che passa, sempre è la più forte: se si vuol metterla a parte, si leva la conca, quando si attenua, e si à subito dell’acquavite seconda, che si rettifica ripassandola, perchè non potrebbesi porre in commercio.

Per assicurarsi, che non passa più spirito, si getta del liquore sulla testa del capitello. Se il vapore non si accende da se solo, o presentandogli una candela, l’operazione è finita; si può cavare