Pagina:Compendio del trattato teorico e pratico sopra la coltivazione della vite.djvu/64

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radici del vostro ceppo. Egli è il più crudele nemico di tutti i vermi, che divora senza pietà, e senza risparmiare neppure quelli della sua specie. Cionullostante non li prendete senza precauzione, perchè lasciano sovente un liquore acre, e caustico, che incontrando parti sprovviste di epidermide causa vivissimo dolore.

Il coltivatore si vede spesso obbligato rimpiazzare ceppi, che sono periti per diverse circostanze, o cambiare la natura della sua pianta, rimpiazzandola con un’altra, la quale convenendo meglio alla natura del suo terreno, e della sua plaga deve dargli dei frutti di miglior qualità. Il rinovellamento dei ceppi periti si opera facilissimamente in una vite giovine colle margotte: ma nelle vecchie la forza delle radici, e la grandezza degli steli, sono ostacol potenti, che si oppongono a questo metodo. Si usa allora la propaginazione, i cui difetti faremo conoscere dietro il celebre Rozier. L’innesto è il mezzo più vantaggioso, che si possa impiegare nel secondo caso. «L’arte d’innestare è antichissima; consiste nel tagliare affatto il ceppo a due o tre pollici da terra, quando il succo comincia a muoversi, e a fenderlo per mezzo nello spazio senza nodo: s’inseriscono in questa fessura due marze tagliate ad angolo dalla parte più grossa, e da una banda più densa che dall’altra; la più densa guernita della sua parte esterna deve adattarsi in maniera, che il suo libro (liber) coincida con quella del soggetto. Dopo aver legato l’innesto con un vinchio, si copre di terra per garantirlo dall’azione del sole. Quando questa operazione è ben fatta (che il soggetto è buono) ne risul-