Pagina:Compendio del trattato teorico e pratico sopra la coltivazione della vite.djvu/66

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e il sole ardente con eguale premura che i giorni piovosi. Le marze devonsi prendere sulla parte inferiore del sarmento. Si tagliano alla fine di autunno, col tempo secco, freddo, ad allorchè ogni movimento del succo è interrotto. Si conservano, come abbiamo detto, per i piccoli rami tagliati sul ceppo. Il giorno dell’innesto si tagliano con attenzione, e si portano alla vigna in acqua ben chiara, il che impedisce che i corpi estranei si attacchino alla parte tagliata, la quale maggiormente ammollita è meglio disposta a vegetare. Alcuni autori ànno avanzato gratuitamente, che l’innesto può alterare la qualità del vino; perchè se avessero esaminato la di lui azione su tutti i vegetabili, sarebbero stati costretti convenire, che alcun frutto innestato sopra un soggetto selvatico non perde della sua qualità per prendere quella del frutto selvatico; e che un frutto acerbo all’incontro, innestato sopra lui stesso, migliora, e perde la sua asprezza.

Col metodo ordinario di propaginare per riempire un luogo si ricopre un sarmento, lasciandolo aderente al ceppo, senza cui non potrebbe fare a meno prima dello sviluppo delle sue radici, che si fa da fiorile a pratile, e messidoro (aprile, maggio, giugno). Si pretenderebbe a torto, che questa propagine non à bisogno dei succhi nutritivi della madre, e che può sussistere senza essa; perchè se la separate in primavera, in meno di otto dieci giorni la vedete perire. L’azione che avrà esercitata sugli altri rami, privandoli di porzione di nutrimento, farassi rimarcare alla raccolta seguente col suo poco vigore, e la caduta delle sue foglie, prima che gli altri ceppi abbiano cominciato a spogliarsi. Non si