Pagina:Compendio del trattato teorico e pratico sopra la coltivazione della vite.djvu/68

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bito un appoggio di legno vecchio. I pali di legno giovine nuocono alla pianta, e spesso la fanno morire per le sostanze, che contengono, le quali sciogliendosi facilmente colle piogge, impregnano le radici di un succo acre, ed amaro. Evitate i pali di salice, che vegetano sì facilmente, e il cui inviluppo serve di rifugio ad una quantità d’insetti, i quali occasionano la putrefazione, chiamando l'umido.

Malgrado i certi vantaggi, che questo processo presenta sopra tutti i metodi impiegati per propaginare la vite, non si può sperare di vederlo generalmente adottato, che quando proprietarj istruiti vorranno darsi la pena di farlo eseguire sotto i suoi occhi: perchè altrimenti l’uso, e la poltroneria del vignajuolo saranno più che sufficienti per arrestarne la propagazione. Ne abbiamo un esempio assai toccante in un aneddoto, che Rozier ci à fatto conoscere.

Un Lionese, proprietario di una vigna, in un eccellente cantone, era sul punto di farla cavare per la sua vecchiezza, allorchè Rozier gli propose mandargli due de’ suoi più abili vignajuoli. Il padrone fece tagliare assai corto, per avere dei sarmenti più vigorosi. Alla fine dell’autunno cominciò l’operazione: ma i vignajuoli del proprietario cercavano tutte le occasioni per ingiuriare gli ultimi venuti, che niente meno perciò continuavamo il loro travaglio con zelo ed attività. Malcontenti di questo primo tentativo, ne impiegarono un altro, dal quale furono essi stessi ingannati: andavano la notte a rialzare i ceppi dalle fosse, e pretendevano che si raddrizzassero da loro stessi. Il padrone li vegliò egli