Pagina:Compendio del trattato teorico e pratico sopra la coltivazione della vite.djvu/90

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gualmente chiaro, alto otto, dieci pollici. Il vetturiere scarica la vendemmia in questi cesti, avanti i quali sono situati uno o due uomini, che colle braccia nude fregano con forza le uve, e separano con ciò il grano dal grappolo, dal quale si cava ancora del vino, o che si brucia per fare acqua-vite. Queste modo è superiore di molto a tutti gli altri non solo perchè è più sbrigativo, ma anche perchè permette acciaccare quasi tutti i grani, e non lasciare grappoli nella tina piena.

Qualunque siano le operazioni preliminari, che si abbiano fatto subire alla vendemmia, non puossi dispensare dallo spremere le uve. Ecco le diverse maniere del processo.

Se non si separano i grani dell’uva dal grappolo, si versa tutto in una cassa quadra, posta sopra la tina, colle bande, e il fondo pertugiati da piccoli buchi per lasciar passare il succo; un operajo, armato di forti scarpe di legno, la preme calpestandola su tutta la superficie, e quando crede, che sia ben pesta, solleva una delle parti della cassa, la quale è mobile tra due scannellature, fa cadere ogni cosa nella tina, e ricomincia del pari questa operazione, sinchè sia finita.

La maniera di spremere le uve nelle botti è impraticabile nelle grandi vigne. Ecco come si spremono in qualche paese. Posta la vendemmia nella tina, subito che la fermentazione comincia a stabilirsi, si leva buona parte del mosto, che si mette in botti, dove continua a fermentare; la feccia, che resta dopo essere stata spremuta, è posta