Pagina:Compendio del trattato teorico e pratico sopra la coltivazione della vite.djvu/99

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bile nello zucchero, formò da queste due sostanze una pasta, che lasciò per due giorni in quello stato: dopo aggiungendo dell’acqua e filtrando, ottenne un liquore, che fermentando appoco appoco, s’intorbidò, e depose della lavatura. Dopo ciò non può restare più alcun dubbio sulla sua esistenza nei vegetabili, e sulla natura della deposizione, che si forma ogni volta, ch’entrano in fermentazione. Il travaglio di Thenard sembra appoggiato ad esperienze sì esatte, e concludenti, che non si può dubitare, che la teoria, che propone sopra la fermentazione, sarà presto generalmente adottata.


ARTICOLO II.


Fenomeni e prodotti della fermentazione.


Il primo movimento della fermentazione si annuncia colla presenza di piccole bolle, che si vedono alla superficie del mosto. In seguito s’ingrossano, e sollevano col loro moto più rapido tutto ciò che incontrano nell’interno della tina, che comincia a bollire dolcemente. Ma poco dopo, il bollore si accresce con maggior numero di bolle che inalzano anche qualche pollice fuori del liquido un numero infinito di piccole gocce di mosto. Acini, pellicole, grappoli, tutto si trova meschiato, confuso, ed arrivano alla superficie della tina per formare quella crosta di feccia, che si chiama il cappello della vendemmia. Per effetto di quel continuo movimento, il volume della massa è divenuta più grande; la feccia più unita offre alle bolle un passaggio più difficile, esse fuggono

formando