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112 confessioni d’un scettico

secoli mi pare che sia già troppo perchè si ritentino senza frutto le vie della fede.

Sai tu il danno che patì lo spirito umano da quella demenza? sai tu quante energie di pensiero si dissiparono nella notte dolente del medio evo? sai tu come l’eredità degli organi guasti ed inerti si disviò dal suo corso fecondo? Eppure, nol nego, il medio evo ci affascina ancora, e quella sua voce di sirena romantica ci commove tanto da sospirarvi dietro come al paradiso perduto del sentimento. La voluttà delle lagrime e della morte esercita ancora su molti intelletti un’efficacia funesta. Anche spogliato dai dogmi che omai contrastano con tutte le scoperte scientifiche, il cielo medievale ci piace in mezzo a tanto dischiudersi di cieli che la natura dissemina per lo spazio come pollini freschi delle primavere cosmiche.

Ciascheduno di noi in una di quelle ore femminilmente molli in cui s’abbandona al suo sogno, vagheggia ancora il paradiso