Pagina:Confessioni d'un scettico.djvu/143

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lettera xxv. 139

la ribellione contro i gioghi della menzogna, e vorrei che si spandesse per tutti i cieli ed echeggiasse con ferrea sonorità ne’ petti codardi il grido prometeo, ed impallidissero tutti gli schiavi sdraiati sotto la verga degli Dei. Te lo confesso, vorrei spazzare d’un punto le stalle d’Augia putrefatte nella coscienza dell’uomo, purificare col ventilabro scettico l’atmosfera che lo contamina e lo grava.

Ma so, pur troppo, che l’educazione del nostro cervello si fa poco a poco coll’esperienza scientifica. Fuori di lì non c’è salute. Se la scienza colle sue leggi non entra nell’educazione umana a chi domanderai tu la salute? Il cervello dei volghi contemporanei è, in gran parte, un cervello medievale. Guai a noi se non combattiamo per vincerne le resistenze: guai a noi se non vi deriviamo un concetto più sano della natura e della storia. Essi ci attireranno, presto o tardi, nella ruina propria, giacche l’ignoranza non si mantiene