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140 confessioni d’un scettico

impunemente nelle plebi diseredate. Non t’accorgi della vendetta ben triste che fanno di noi da tanti secoli, arrestando il progresso della scienza? Chi ci lasciò la ragione inerte, dilombata, attonita per lungo silenzio? perchè siamo ancora impotenti di noi stessi? perchè ci manca la fierezza del vero e la virtù di trasmetterlo agli altri? perchè non trovi quella circolazione d’idee feconde delle quali ciascuno partecipi come d’un bene di tutti?

Te lo dirò io: la federazione dei cervelli nella vita profonda del vero non è ancora fatta, ed il nostro mondo intellettuale somiglia ad una nebulosa che non ritrovò per anco il proprio centro, intorno al quale si maturi l’articolazione piena ed organica delle sue forme. Fino a che la scienza non abbatta il suo pomerio aristocratico, non dilati le sue conquiste, non si comunichi a tutti i cervelli, il medio evo si starà, pur troppo, accampato in mezzo di noi con vergogna e con danno del nostro avvenire.