Pagina:Confessioni d'un scettico.djvu/155

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lettera xxvii. 151

cervello l’orgia celeste e poi la cancelli negli organi esausti? perchè ciascheduno si fa come superstite di sè stesso e contempla il cadavere della sua memoria?

Eppure il sogno ed il vero sono i due poli intorno ai quali s’aggirerà sempre la vita. Per ciò l’illusione è anch’essa uno stato del cervello; ei la risuscita nei centri nervosi, la propaga per tutti i meandri delle sue cellule, la traveste con mille forme secondo che i suoi gruppi meccanici, spostando le loro relazioni, ascendono ad una vita più vasta. L’universo riflettendosi nel cervello come in un prisma organico vi si cangia e vi si colora continuamente nell’ideale di sè stesso.

Eterno è il sogno come eterno è l’essere che lo crea raggiandolo dal suo seno infinito. Addio.


Fine.