Pagina:Confessioni d'un scettico.djvu/27

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V.


8 novembre 18....


Eppure, non so tacertelo, la demenza della fede mi fu ben dolce sul mattino della mia vita, allorquando la fantasia si dischiude commossa ai primi tepori del sentimento ancor vergine. Forse tu non sai come si apprende e si profonda nello spirito giovinetto il desiderio delle cose divine, e per che modo la natura gli si porga circonfusa in un mistero che si perde nell’infinito; ei vi si compiace, vi si esalta, vi si spaura, vi s’intenerisce, vi s’abbandona senza saperne il perchè.