Pagina:Confessioni d'un scettico.djvu/63

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XI.


2 aprile 18....


«Mi dai dunque, a nome della scienza, un mondo senza Dio, un gruppo di moti senza finalità, una vita senza avvenire, una coscienza senza legge, una virtù senza premio? tu mi collochi il sogno in mezzo alle cose e vuoi ch’io adori quel sogno superstite a tanti naufragi, e ch’io ringrazi la natura d’avermelo concesso e non mi ribelli se me lo spegne d’un colpo riattuffandomi nelle circolazioni eterne della materia? È questo il verbo del nuovo Dio che risorge sulle ruine dell’antico? Oh! non ti pare