Pagina:Confessioni d'un scettico.djvu/71

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lettera xii. 67

di quelle energie che vi si dischiudono dal loro stato latente, e maturandosi nei centri nervosi in una più vasta relazione di moti si rivelano nel cervello stesso come effetto istantaneo di qualche virtù trascendente, mentre non sono che l’effetto d’una lunga e pericolosa esperienza degli organi stessi.

Tu credi che nella coscienza sia tutto il tuo spirito; eppure le parti più alte e più feconde dello spirito non appartengono alla coscienza, fenomeno breve e caduco, ma all’inconscio che rechi nell’intimo tuo e che ti fu trasmesso cogli organi come esperienza accumulata dai mille secoli che vi lavorarono insieme, moltiplicandone la virtù creatrice. La coscienza costituisce un minimo della tua vita, cioè quello che ti si mostra, per così dire, al sommo, ma nelle arcane profondità dell’inconscio ferve e s’agita una più alta vita per cui sola tu pensi e senti. Le virtù creatrici s’annidano tutte al di là della coscienza; ciò che ti spira nelle ore feconde, e ti comunica pen-