Pagina:Confessioni d'un scettico.djvu/95

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lettera xvi. 91

lo respiriamo rifecondandoci nella vita eterna dell’essere. Chiamalo, se vuoi, religione il sentimento dell’infinito, come lo intende la scienza moderna e come lo intendo io; ma bada che quel sentimento è scettico e generatore di scettici. L’infinito migra eternamente in sè stesso attraverso i mondi che gli si dissolvono intorno; l’ideale è un’oasi che la natura collocò nel cervello per consolarci la settimana dei sensi, per sollevarci un istante fino a lei, e contemplarne nel transito i pensieri terribili e sacri. Addio.