Pagina:Continuazione e fine della Replica del dottor C. Cattaneo alla Risposta dell'ing Giovanni Milani.djvu/32

Da Wikisource.

DELL'INGEGNERE MILANI 377

conto richiedeva qualche tempo; qualche tempo richiedeva il loro ritorno; e quando il dott. Cattaneo fu libero di far qualche cosa a suo modo, alcuni lavori occuparono qualche mese, come a cagion d’esempio lo spoglio di 600 e più libri nell’officio delle dogane, quello dei libri delle poste, delle vittovaglie militari, dei sali, dei tabacchi, delle popolazioni, dell’éstimo, dei produtti rurali, delle principali manifatture, dei batelli a vapore, dei passaporti, dei dazj-consumo, dei pedaggi, delle tasse sui canali navigabili, ec. ec. E tuttavia la maggior parte dei prospetti era già ridutta in belle copie, e inviata all’ingegnere in capo verso la metà di giugno (§ 23.°), sei settimane prima della presentazione del progetto. E l’ingegnere o non ne fece uso alcuno, forse perchè gli mancarono le corrispondenti notizie delle province vénete o dovette supplirvi colla ridicola frase, che per le province vénete si può ritenere in senso inverso, cioè da Venezia verso Milano, ciò che si è detto avvenire da Milano verso Venezia. E inutile il dire, che nè il Milani si mostrò grato dell’improba fatica al dott. Cattaneo, nè i Direttori gli fecero mai parola di ringraziamento. Eppure, regolarmente parlando, ciò non riguardava il suo officio; e la gelosa presunzione del sig. Milani meritava che lo si lasciasse co’ suoi rótoli vuoti. Ma chi entra nelle imprese per esser utile, non cura questi miseri riguardi; ed è sempre contento di fare, a qualsiasi condizione, in qualsiasi tempo, e purchè solo non li venga impedito.

Come negli studj dell’ingegnere Milani fu compreso il braccio da Treviglio a Bergamo, così vi si poteva e vi si doveva comprendere anche il braccio da Milano a Monza e con ciò si sarebbero prevenuto tutte quelle rivalità, che da tre anni tengono l’impresa sull’orlo della ruina. Le Commissioni fondatrici lo avevano chiesto nella petizione 17 giugno 1836; e il sig. Milani confessa (§ 218.°) che “quella domanda pel braccio di Monza è identica a quella di tutte le altre diramazioni per Bergamo, Mantova,” ec. Ma soggiunge poi (§ 222.°) che la “concessione provvisoria, facendo parola soltanto della strada a rotaje di ferro, da Venezia a Milano, e tacendo delle diramazioni, che pure erano comprese nelle due suppliche, le esclude e le rifiuta, pel noto assioma di diritto che inclusio unius ex-