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98 v. la terra e il cielo

littica, delle orbite dei pianeti. Perciò, non deve sorprendere più di tanto che il modello di Aristotele, perfezionato da Tolomeo, abbia potuto durare così a lungo.


3. La Terra e le sue misure

È interessante soffermarsi su due astronomi eccezionali come Aristarco di Samo (310-230) ed Eratostene di Cirene (276-194).

Aristarco insegna ad Alessandria e, stando alle testimonianze di Archimede e di Plutarco, ipotizza un sistema eliocentrico, avente il Sole immobile e tutti i pianeti, Terra compresa, che gli ruotano attorno con orbite circolari. Immancabilmente, egli viene accusato di empietà.

Con metodo corretto dal punto di vista scientifico, Aristarco cerca di determinare le distanze relative della Luna e del Sole rispetto alla Terra, e la loro grandezza. La premessa indispensabile è l’ammissione che la Luna non abbia luce propria, ma rifletta quella che riceve dal Sole. Ne consegue che, quando la Luna è al primo o all’ultimo quarto, l’asse del nostro sguardo diretto alla Luna forma un angolo retto con i raggi del Sole che convergono sulla stessa. Aristarco provvede a misurare l’angolo delimitato dai due segmenti Terra-Luna e Terra-Sole, angolo che risulta essere di 87 gradi. Sulla base di questi dati, calcola che la distanza Terra-Sole corrisponde a 18-20 volte la distanza Terra-Luna. Purtroppo la sua valutazione è inesatta, perché l’angolo con vertice sulla Terra misura in realtà 89 gradi e 52’. La distanza del Sole dalla Terra, pertanto, corrisponde a circa 390 volte la distanza Terra-Luna.

Egli afferma inoltre che la Luna è più piccola della Terra, e che il Sole è molto più grande. La stima delle grandezze relative risulta anche in questo caso impre-