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tiche tanto povere di cultori, quanto altri potrebbe dedurre dal non essere pubblicamente insegnate negli Studj più celebri. Ed invero, per tacere degli astrologi che pure conseguiron l’onore d’essere chiamati in Francia1, Padova nel secolo xiv avea di che insuperbire pe’ suoi Dondi, a’ quali il cognome aggiunto dall’Orologio conservava memoria d’una delle più belle invenzioni meccaniche che sieno state mai ideate, e che fu eseguita, e descritta da Giovanni Dondi professore d’astronomia in Padova nel 1352, e poi di medicina in Firenze nel 1368, ed amicissimo del Petrarca. Il volgo appellava Orologio quella macchina insigne la quale Planetario fu nominata dall’autore, che tutti vi avea combinati i movimenti de’ corpi celesti2. E il fratello di lui, Gabriele, non può essere passato sotto silenzio, chè sebbene siano forse smarrite le opere da lui composte e come medico e come astronomo (in quella famiglia pare andasse congiunto l’amore a queste due scienze), rimane per altro memoria di Tavole astrono-



Miliolus, magister campanarum et lignaminis et muri, valde bonus magister et inzignerius superstetit ad dictum laborerium fieri faciendum.» pag. 287.
     Anche in inglese Engineer viene da Engine, Macchina, ordigno, ingegno.
     Vero è per altro che assai antico in Lombardia è l’uso di chiamare ingegneri gli esperti in Idraulica; ed in un tratto del Ghirardacci, recato dal Tiraboschi, trovo che nel 1289 Obizzo Signore di Ferrara e di Modena, e i due Comuni di Bologna e di Modena stabilirono di cavare il Panaro fiume cominciando di sotto nelle Valli, facendo la sgherbata, dove meglio giudicheranno gli Ingegneri.» Diz. Tipogr. Tom. ii pag. 175.

  1. Tiraboschi, St. della Letter. ital. Tom. v Lib. ii cap. 2 n. 22.
  2. Ivi. n. 31 e seg. Ved. le note aggiunte nella seconda edizione al n. 33.