Pagina:Delle istorie di Erodoto (Tomo III).djvu/159

Da Wikisource.

— 14

7 di spedire prontamente trecento delle tue navi alla volta delia Laconia. Presso alle cui rive giace quell’isola di Citerà, della quale soleva dire l’accortissimo Chilone: che «irebbe stata gran ventura per gli Spartani, se invece di ergersi come ella fa sopra il mare, fosse stata inghiottita dai flutti. Imperocché egli teneva che detta isola costituisse il migliore approccio possibile, per dare poi alla Lacooia quel felice e sicuro assalto, che appunto qui io ti propongo.

Né certamente così opinava e diceva Chilono per una lontana previsione che egli avesse del tuo naviglio, neper il timore indistinta di qualunque naviglio possibile, diretto contro di Sparta. Dall’isola di Citerà, dunque, facciano le toe navi impeto sui Lacedemoni, e li atterriscano. Col nemico in casa, non c’è più luogo a temere che essi accorrano in aiuto dell’altra Grecia, vinta e infrenata dalle tue armi terrestri. Sottomesso poi che sia tutto il restante dell’Eliade, anche il popolo laconico diverrà fiacco e invilito. Se poi tu non vorrai fare quel che ti dico, ecco ciò che infallibilmente ti aspetta. Angusto è l’istmo del Peloponneso: e se ivi si congregheranno tutte le forze peloponnesie congiurate per contrastarti, sappi che avrai a sostenere altre battaglie molto piìi fiero e terribili di quelle sostenute finora. Ma governandoti invece come io ti consiglio; e l’istmo e le città tutte verranno senza lotta alla tua devozione.

236. Dopo le quaH parole di Demarato, Achemene, fratello di Serse e duce supremo del naviglio persiano; il quale trovavasi alla presenza, e temeva che il re si lasciasse convincere; cosi interloquiva: Per dire il vero, tu mi hai l’aria, o re, di voler quasi cedere ai ragiona