Pagina:Delle istorie di Erodoto (Tomo III).djvu/218

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06senza rimedio; imperocché avendo scavata una gran fossa nello stretto passo di Iampo!i,la empirono di anfore vuote. E poi ricoperte queste con altra terra, ed agguagliato il suolo, stettero ivi ad aspettare l’urto dei Tessali. I quali lanciatisi a gran corsa, e con somma presunzione della vittoria, inciamparono naturalmente dentro le anfore; f tutti i cavalli ne andarono colle gambe rotte.

29. Ma i Tessali che, per la duplice battitura, conservavano sempre un certo rancore verso i Focesi, si risolvettero nonpertanto di mandare ad essi quei messaggeri che abbiamo detto, i quali parlarono in questa forma: Fate ormai, Focesi, una più giusta estimazione delle cose, e persuadetevi che non potete con buon successo paragonarvi con noi. Perchè dovete ricordarvi che, quando si trattò nei tempi andati di contese fra’ Greci; e quando a noi piaceva di mescolarci nelle faccende elleniche; ci riuscì sempre di superarvi. Ora poi noi siamo di tanta fede e di tanta autorità presso il Barbaro, che sta assolutamente in nostra mano di spogliarvi di tutte le vostre terre e di ridurvi in servaggio. Ma nonostante che tutto possiamo ai vostri danni, non ci ricorderemo più delle patite ingiurie. Dateci piuttosto in compenso cinquanta talenti d’argento. E se ce li darete, vi promettiamo di allontanare dal vostro paese i mali che lo sovrastano. ^m

30. In questi termini, dunque, si espressero gl’inviati Tessali coi Focesi. Dappoiché i Focesi erano i soli che non favorissero la causa medica da quelle parti: e non la favorivano mossi unicamente, io suppongo, dall’odio dei Tessali. Che se i Tessali si fossero vólti ai Greci, si può scommettere che i Focesi si sarebbero vólti ai Medi.