Pagina:Delle istorie di Erodoto (Tomo III).djvu/255

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taglia di Salamina. La quale affermazione è eziandio avvalorata dalla testinaouianza degli altri Greci (30).

95. Quell’Aristide poi che. come uomo eccellentissimo, io 1-accomandava testé alla memoria delle lettere, si segnalò col fatto che son per dire iti mezzo al gran tumulto della disfatta persiana nelle acque di Salamina. Raccolto, cioè, intorno a sé un grosso nerbo di militi ateniesi, fra quelh che si trovavano distribuiti lung-o la spiaggia di Salaniina, egli passò con loro nell’ isoletta di Psittalea, ed ivi uccise tutti i Persiani che ci si trovavano.

96. Terminata quindi che fu la fazione navale, e tirate che i Greci ebbero a terra le reliquie galleggianti del naufragio; essi si apparecchiavano a una nuova battaglia, non credendo che Serse volesse lasciare oziose le navi che ancora gli rimanevano. Ma una gran parte delle reliquie galleggianti del naufragio furono pure gettate, per la forza del vento Zefiro, contro quel punto del lido .attico che appellasi Colia. Di che ebbero pienissimo ademf imento, non solo tutti i vaticini già pronunziati su questa battaglia da BacicJe e da Museo; ma anche quello pronunziato, molti anni avanti, da Lisistrato, fatidico ateniese, intorno al luogo dove avrebbero rotto gli avanzi del gran disastro marittimo di Salamina. Vaticinio, il cui senso era sempre rimasto chiuso a tutti i Greci fino a quell’ora:

Su remi L’orzo diiseccherBD le Colìadi.

ila un tal fatto dovea accadere quando il re era di già partito.