Pagina:Delle istorie di Erodoto (Tomo III).djvu/274

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chiaro io appresso dopo la battaglia di Platea; accompagnava il re, con sessantamila uomini tolti dall’esercito formato da Mardonio, 6no allo stretto. Mentre poi (dopo il passaggio del re in Asia) egli se ne tornava indietro, e trovavasi nelle circostanze della Pallone; attesoché Mardonio aveva deciso di svernare in Tessaglia ed io Macedonia, « non era quindi affatto urgente la propria ricongiunzione con lui; gli parve di commettere cosa indegna se, abbattuto essendosi in Potidea, non disponevasi a sottometterla come città ribelle. Imperocché ì Potideati; poscia che Serse in ritirata aveva varcati i lof^ confini, e poscia che il naviglio persiano era fuggito d» Salamina; si staccarono apertamente dai Barbari, e fé’ cero il simile tutti gli altri abitanti della Pallone. Arta’ bazo, dunque, si diresse ad oppugnar Potidea.

127. Ed essendo entrato in forte sospetto che gli Olintì pure macchinassero novità, strinse di assedio anche Olinto^ La quale città era allora abitata da Bottiei, discendenti da quei Bottiei che erano stati discacciati un giorno per opera dei Macedoni, dal golfo di Torma. Ma. vinti ed espugnati da Artabazo, esso li sgozzò tutti quanti in riva al prossimo lago; concedendo il possesso della città ai Calcidesi, e dandone il governo a Critobulo di Torona. Questo fu, pertanto, il modo onde Olinto passò in mano dei Calcidesi.

128. Dopo avere poi trionfato di Olinto, Artabazo si voltò assiduamente alle cose di Potidea. Ma in questo mentre, Timosseno comandante degli Scionei (accorsi anch’essi alla difesa dei Potideati) gli offrì spontaneo una pratica di tradimento. Come fosse però da principio in 4