Pagina:Delle istorie di Erodoto (Tomo III).djvu/333

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— 321 manipoli, ma tutta in massa; chiamarono il soccorso dell’altro esercito. Ma intanto che questo soccorso giunK«va, fervendo ardentissima la lotta sul contrastato cadavere, ed essendo soli trecento a lottare contro tanta tempesta, essi stavano già per cedere e per abbandonare la preda. Ma arrivati i soccorsi da ogni parte del campo ellenico, si scambiarono immantinente le parti. I cavalieri persiani non potettero più resistere; non potettero più portar via il cadavere di Masistio; oltredichè molti rimasero morti snl campo. Ritiratisi quindi a due stadi d’intervallo dai luogo del combattimento, e avendo messo fra loro in consulta il miglior partito da prendere, essi si risolvettero di tornare a Mardonio, posciacliè non avevano piii il proprio capo.

24. E tornati, dunque, che furono i cavalieri Persiani al loro accampamento; Mardonio e tutto il suo esercito fecero grande corrotto per la morte di Masistio, tendendo a se medesimi il capo, e facendo tendere, ad esempio degli uomini, anche i cavalli e i giumenti: oltredichè spandevano per l’aria inGnìti lamenti e altissimi ululati, di sorte che tutta la Beozia ne rintonava. Imperocché si piangeva in quel momento la perdita dell’uomo che era, dopo Mardonio, il più stimato dal re e dal popolo persiano. E così, dunque, come ho descritto, i Barbari celebrarono al loro modo le esequie di Masistio.

25. I Greci poi, dopo avere ricevuto e respinto l’assalto della cavalleria nemica, fecero maggior animo; e per prima cosa, avendo messo sopra un carro il cadavere di Masistio, lo menarono a processione; degnissimo, com’era, quel corpo di essere riguardato per la grandiosità e bel Rioa, Morii Kro^lo^o, III.

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