Pagina:Delle scoperte fatte nella luna del dottor Giovanni Herschel.djvu/11

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di sua morte quel valente Astronomo concepì la possibilità di construrre una serie perfezionata riflettitori parabolici, e sferici, che, collegando tutti i precipui vantaggi degl’instromenti di Gregory e Newton all’interessante scoperta acromatica di Dolland, ovviasse agli ostacoli che pur ora accennammo. Il suo piano additava le più profonde ricerche nella scienza dell’ottica, ed il più gran genio nelle invenzioni meccaniche; ma la morte gli vietò di farne l’applicazione. Il suo figlio sir John, che era stato allevato nell’osservatorio paterno, e che era astronomo pratico sin dalla prima infanzia, fu siffattamente convinto d’una tale teoria, che risolse di farne lo sperimento. Due anni dopo la morte del padre ei diè compimento al suo apparato, e l’adattò all’antico telescopio con un successo quasi perfetto. Scoperse, che la potenza ingrossante sino alle 6000 volte quando era applicata alla Luna erasi il miglior mezzo a discernere, che sceglier si potesse e che produceva con que’ nuovi riflettitori l’oggetto focale in un modo assai distinto, scevro d’ogni confusione acromatica, e producente quella più intensa luce, di cui il gran speculum fosse capace.

L’ingrandimento dell’angolo visuale, che si ottenne per tal guisa viene provato col dividere la distanza dalla Luna all’osservatorio per la potenza ingrossante dell’instromento. La distanza essendo di 240,000 miglia, e la potenza equivalente a 6000 volte l’oggetto, ne viene una quoziente di 40 miglia (13 leghe e 1/4), come distanza apparente da quel pianeta all’occhio dell’osservatore.

Quel celebre Astronomo si era dunque trovato in grado di segnare, con maggior esattezza e cura de’ suoi predecessori, la geografia generale di quel pianeta, nel suo complesso, che comprendeva capi, continenti, monti, oceani, ed isole; avea potuto dimostrare la differenza, che corre fra la maggior parte di questi tratti locali, e quelli del nostro globo. Le grandi carte, quelle migliori, che noi possediamo, furono delineate dietro la pianta, ch’egli ne ha data. Nè gli Astronomi, nè il Pubblico avrebbero ardito di sperare ulteriori progressi, poichè si erano adoprate tutte le risorse del più gran