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una sotto il torrente Guà, e le altre due nelle alture presso a Vicenza, conosciute sotto il nome di Colli Berici, e molti ponti in cotto ed in pietra da taglio sui fiumi.

I principali di questi sono l’Adda; — il Serio; — l'Oglio; — il Mella; — il Chiese; — il Mincio; — l'Adige; — il Bacchiglione; — la Brenta, e finalmente il portentoso, più volte già citato, viedotto che attraversa la laguna; il quale è l'opera più colossale fattasi nella Penisola ed anche altrove a' di nostri1

I due punti estremi di quel ponte sono Venezia e la sponda della laguna, là dove, prima di giungere da Venezia a Mestre, sorge il forte di Malghera, sur una lunghezza già indicata di metri N.° 3,600.

Cotesta immensa linea è divisa in sei sezioni da cinque isolotti artefatti per servire di piazzali. Quello del mezzo, più grande, ha la lunghezza di metri 136

sopra la larghezza di metri 40
in mezzo ed alle due estremità " 18
I quattro altri sono ciascuno lunghi " 100
sopra la larghezza di " 18
La parti del viedotto fra le isole hanno uno sviluppo di " 600
supportate da 37 arcate di " 10
  1. La prima idea di questa bella ed utile impresa fu nel 1836 pubblicata dall’ingegnere Tommaso Meduna, il quale in un suo opuscolo: Primi studi intorno ad un progetto di ponte sullla laguna di Venezia (Vedi Annali di Statistica di Milano, dicembre 1836), esponeva al proposito i suoi pensieri, e all’incirca nella direzione di quello dal signor Milani progettato con maggior estensione e con aggiunte tutte sue, come l’acquedotto, il condotto del gas, il tunnel sotto il ponte girevole e simili. — Prima ancora del progetto Meduna, e che si parlasse di vie ferrate, cioè nel 1830, l'ingegnere Pietro Baccanello di Venezia, avea progettato il congiungimento di quella città alla terra-ferma, mercé d’un ponte con pile in muratura ed archi in legno. Ma l'I. R. Consiglio aulico di guerra, nè quello, nè il posteriore del signor Meduna approvava, volendo, al caso, un ponte tutto in legno, senza selciato in pietra, facile ad essere prontamente intercetto, e dominato inoltre dal forte di Malghera, onde prevenir le sorprese della città dalla terra-ferma. Quello solo ideato dal Milani, tutto in muratura, fu approvato, forse per la cautela del ponte girevole, e per mutate idee sulla difesa di Venezia.