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Documento N.° XVII


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NOTIZIA



ricavata dai varii fogli periodici svizzeri ed altri, come dalle assunte informazioni, concernente ai divisamenti ivi fatti di strade ferrate corrispondenti col Piemonte e col regno Lombardo-Veneto; con alcuni riflessi relativi.


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Nel presente rivolgimento delle relazioni commerciali fra i varii popoli, mercè delle strade ferrate aperte ne' diversi Stati, era naturale che la pubblica opinione seriamente avvertisse in Isvizzera alla condizione speciale in cui era per trovarsi quella contrada rispetto al gran traffico europeo.

Posta al centro della gran catena dell’Alpi, alcune delle quali, come lo Spluga, il San Bernardino, il San Gottardo ed il Sempione servon di passo dall’Italia alle contrade oltremontane: se quegli erti gioghi furono grave ostacolo per le vie ordinarie, tanto più dovrebbero esserlo per le vie ferrate.

Ciò non di meno gli ottimi cittadini di que’ Cantoni non si nascosero che ommessa l’occasione di partecipare al generale impulso coll’aprire alcune delle nuove vie anche alla Svizzera, ed in ispecie ne’ Cantoni più poveri, i quali più abbisognano del guadagno di facili e pronti trasporti, essa correrebbe il rischio di vedersi segregata da molte parti per difetto d’accessi consimili a quelli altrove praticati.

Già nel capitolo 5.° del discorso III abbiamo parlato dei mezzi che sarebbero impiegati per stabilire dalla parte di Ginevra una più facile e pronta comunicazione con Basilea, collegando insieme i laghi del Lemano e di Neufchatel con una strada ferrata da Morges o da Ouchy a Yverduno, usando poi la navigazione de’ fiumi Thieele ed Aar, il quale va quindi al Reno poco prima di Basilea, sita su quest’ultimo fiume.

Aggiungeremo che, informati delle disposizioni date dalla Francia ond’arrivare da Lione al confine ginevrino per il dipartimento dell'Ain, o da