Pagina:Didatticaduepuntozero.pdf/107

Da Wikisource.

il diritto d’autore e le licenze open nella didattica


zi, senza alcun vantaggio economico o commerciale diretto o indiretto”; e infine si occupa della fotocopia fatta invece dai singoli utilizzatori, la quale deve rimanere nei limiti del 15% del volume o fascicolo.

Tuttavia, la norma più centrale per le libere utilizzazioni in campo didattico e scientifico è l’articolo 70, al quale nel 2008 è stato aggiunto un nuovo comma 1bis appositamente pensato per le nuove frontiere della comunicazione digitale e telematica. Visto l’importanza della norma, è il caso di riportarla integralmente e di farne un breve commento.

A. Riproduzione di brani ai fini di insegnamento

1. Il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera; se effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica l’utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali.

Questo primo comma copre già buona parte dei più comuni usi effettuati in ambito didattico e accademico. La norma si occupa di tutti quei casi in cui, per discutere, commentare, spiegare, criticare un’opera tutelata da diritto d’autore sia necessario riproporla sotto forma di riassunto, di parafrasi o di estratto (restano quindi esclusi utilizzi dell’opera nella sua interezza). Tali attività sono consentite anche senza l’autorizzazione del titolare dei diritti, a condizione che si tratti effettivamente di quegli usi, dunque senza che vi sia una semplice e pedissequa riproposizione dell’opera e senza che l’uso possa entrare in diretta concorrenza con lo sfruttamen-


107