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nazionale, perchè il soldato possa ripigliare l’usato valore noi avevamo necessità, che il Re, che il loro magnanimo Capitano ripetesse a lui quella magica parola, che sola può essere pronunciata da Chi ne’ supremi momenti della patria sfidò i pericoli delle battaglie, e primo corse avanti alle palle tedesche, anelante di vendicare antiche ingiurie, e riporre sul capo d’Italia l’alloro immortale. Il Comitato centrale recò innanzi al Re la sincera espressione del voto comune; e la sua voce fu da Lui udita cortesemente e confortata da belle speranze. Perchè Egli ben vede il grande scopo a cui mira la Società nazionale, che è quello di fare al trono Sabaudo sodo sgabello della pubblica opinione, col raggrupparle intorno tutte le disperse forze della nazione, tutte le intelligenze, e i voti d’ognuno, onde sia centro e sostegno di quella unione, che dovrà fruttare l’assoluta indipendenza della nostra patria.

Ecco, o Signori, in poche parole epilogato il molto, che operò, e divisò in poco più che due settimane di vita il Comitato centrale d’una Società, che speriamo di vedere fra breve giganteggiare per potenza di intelletti, per numero di fratelli, per concorrenza d’opere, e di affetti. Il fatto fin qui vi sia arra più che bastevole a sperare del suo meglio per l’avvenire. Nata l’idea di essa fra le sventure della patria nostra si farà più robusta contro le avversità, sperando nel sorriso di tempi migliori, i quali non sono nè impossibili, nè remoti. L’affetto, lo zelo, l’intelletto, le passioni generose, gli ardenti desiderii, l’onore nazionale, l’amor della gloria sono i nobilissimi eccitamenti che agitano il cuore di que’ vostri fratelli, che in gran parte voi vedete al vostro cospetto, ansiosi di vedervi partecipare a questa grand’opera italiana. Essi non dimetteranno, credetelo pure, il pensiero che li governa: essi non risparmieranno nè fatiche, nè consigli, nè sagrificii per toccare alla meta prefissa. Soccorreteci, o concittadini, del vostro braccio, del vostro intelletto, dell’opera vostra; ingrossiamo con nuove acque questo ruscello, che diverrà ben presto un rovinoso torrente e poi