Pagina:Dodici monologhi di Gandolin.djvu/34

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28 la mano dell’uomo

— allora sì, è proprio un bonaccione: ma se invece è levigato, è mellifluo.... — Oooh! come staaa? caaaro signor Sempronio! Allora è don Basilio, allora è Tartufo.... e a me non piacciono.... i tartufi.

Guai se s’incontrano due di mano attraente, perchè allora la stretta di mano prende il viavai della sega meccanica (eseguisce il movimento, come uno che stia segando, col pugno stretto) e tal movimento non può essere interrotto che da una cattiva notizia, da una disgrazia domestica, così: — Oh! caro mio.... quanto mi fai piacere.... stai ben eh?... e la tua signora.... oh! poveretta! Oh! me ne dispiace assai!

V’è una stretta di mano che indica un benevolo disprezzo per l’intera umanità. È la stretta di mano dei critici influenti e si chiama la mano morta... — Ciao! (presenta una mano penzoloni, che non fa pressione di sorta).

Una stretta di mano che serve a dare un contegno molto autorevole, un contegno di benevolenza paterna, una specie di protezione come di uomo di molta esperienza, è la stretta di mano (con la