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84 il veterano al congresso

accampato a Vigna Tosti. — A mezza notte, una gran linea di fuoco brillava per tutte le alture, da Tivoli a Frascati. Non si sentiva un sospiro. Eppure eravamo trentamila, e tutti in piedi! Quella notte non ha dormito nessuno, ve lo digo mi. All’alba tutti gli occhi fissi su Roma... laggiù! Non si sentivano che le pedate dei cavalli. A un tratto le campane suonano le cinque e mezza, al secondo boto, brum! il primo colpo di cannone. Quella prima cannonata ci rimbombò qui dentro. Bisognava vedere gli emigrati romani! quelli vecchi si guardavano cogli occhi lustri, come tanti putei che aspettano la mamma. Noi si aspettava un comando solo: Avanti! Un minuto pareva un’ora, l’ora un secolo. Si saliva sulle alture coi cannocchiali. Ogni tanto a due passi scoppiava una granata papalina; e chi mai badava alle granate? Si guardava laggiù al tiro delle nostre batterie. A ogni pezzo di muro che saltava in aria, si batteva le mani come a una ballerina.

Il maggiore Castelli ci ordina di andare a Villa Torlonia, e io faccio un salto, così, come un matto. Sotto la