Pagina:Don Chisciotte (Gamba-Ambrosoli) Vol.1.djvu/271

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capitolo xxvi. 253

senza parlare del suo valore passiamo a considerarne la pazzia, che fu verissima in lui per avere saputo degli amori di Angelica con certo Medoro, moretto, ricciuto di capelli e paggio di Agramante. Ora s’egli tenne questo fatto per vero, o se la sua signora gli fe’ sì grave torto, non è gran cosa ch’egli abbia dato in frenesia: ma io come potrò imitarlo nelle follie se manco della causa che in lui le mosse? io potrei giurare che la mia Dulcinea del Toboso non vide mai in tutta la sua vita alcun moro vivo e parlante, e che essa è innocente come una bambina; e le farei offesa manifesta se altrimenti presupponendo mi applicassi al genere di pazzia professata da Orlando furioso. Veggo dall’altra parte che Amadigi di Gaula, senza perdere il giudizio e senza farneticare, si meritò tanta celebrità d’innamorato da non aver pari; e quello che fece, secondo che la istoria racconta, il fece solo per vedersi rifiutato dalla sua signora Oriana la quale gli avea comandato di non ricomparirle dinanzi finchè a lei non fosse piaciuto: per la qual cosa si ritirò nella Pegnapobre in compagnia di un eremita, ed ivi non lasciò di piangere, finchè