Pagina:Don Chisciotte (Gamba-Ambrosoli) Vol.2.djvu/57

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capitolo v. 47

anche dalla speranza che mi consola nel pensar se potessi trovare altri cento scudi come i già inghiottiti; ma mi sconforta l’idea di dovermi divider da te e dai miei figliuoli, chè se a Dio piacesse di darmi da mangiare a piede asciutto e in casa mia senza farmi girare per catapecchie e per precipizii (chè lo potrebbe fare con poca spesa e col solo volerlo), egli è di tutta evidenza che questa mia allegrezza sarebbe più stabile e vera, quando adesso è mista al dolore di dovervi abbandonare. Ho dunque detto bene che avrei un gran gusto, se Dio volesse, di non essere contento. — Gran che, Sancio mio, gli rispose la donna; da quando sei divenuto membro di cavaliere errante tu parli in maniera raggirativa tanto che nessuno ti può capire. — Basta che m’intenda Dio, moglie mia, rispose Sancio, ch’egli è l’intenditore di tutte le cose; e non andiamo più in là. Ricordati, sorella, che bisogna tener bene in ordine in questi tre giorni il nostro asino, affinchè sia poi atto a portare l’arme: tu raddoppia la dose del suo mangiare, esamina la bardella e le altre cose tutte, perchè noi non anderemo già a nozze, ma sì bene a dare una giravolta per lo mondo, a contrastare