Pagina:Elogio della pazzia.djvu/10

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proemio xiii

tere di Halifax, dice: Egli era il capo di quei politici che le due grandi parti politiche dell’Inghilterra chiamavano per disprezzo Trimmers (bordeggiatori, equilibristi). Ma scambio d’impermalirsi del soprannome, egli se lo prese come titolo d’onore e ne vendicò vivissimamente il decoro. Ogni cosa buona, egli diceva, bordeggia tra gli estremi. La zona temperata bordeggia tra il clima in cui gli uomini si arrostiscono, e il clima in cui gelano. La chiesa anglicana bordeggia fra la frenesia anabattista, e la letargia papale. La costituzione inglese bordeggia tra il despotismo turco e l’anarchia polacca. La virtù non è altro che un giusto temperamento tra inclinazioni, che, se altri vi si abbandona eccessivamente, divengono vizj. Anzi la perfezione dell’Essere supremo consiste nell’esatto equilibrio di attributi, nessun de’quali potrebbe preponderare senza turbare tutto l’ordine morale e fisico dell’universo. Così Halifax fu un temporeggiatore per principio. Egli era altresì un temporeggiatore per la costituzione del suo cervello e del suo cuore. Il suo intelletto era acuto, scettico, inesauribilmente fertile di distinzioni ed obbiezioni; il suo gusto raffinato; squisito il suo senso del ridicolo; il suo temperamento placido ed indulgente; ma fastidioso e per nulla proclive, vuoi alla malevolenza, vuoi all’ammirazione d’entusiasmo... Questo ritratto può applicarsi ad Erasmo, che fu un trimmer in religione e in letteratura.

Figlio di prete, o almeno d’uomo che finì prete; frate contro a suo volere, e per grazia prete; arguto d’ingegno e forbito di studj, Era-