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32 TRATTATO

misura in una medesima briglia con alzarlo, & abbassarlo più del suo ordinario luogo, di questa maniera; che volendolo alzare si tolga una spollettina, & metterla dove ordinariamente esso riposa, ponendo poi il barbocciale sopra; & volendosi abbassare, s’ha da limare l’occhio della guardia, acciò più basso cada, overamente in vece di limarlo, farli buchi sotto, mettendoglielo dentro: potendosi il simile operare con quello del ginetto, quantunque sia posto nella montada, perche si può fare dove esso riposa quella più bassa, ò più alta quanto si vuole. Di più ancho avertir si dee, che è rotta la sua misura quando il barbocciale non batte, come è di bisogno nel suo luogo; ò per essere quando è attaccato con la maglia troppo stretto, ò molle, overo, che montasse esso in sù nel raccogliere la briglia; però conchiudo, che ad ogni volta, che egli è rotta la misura ordinaria, che bisogna à quelle cose, che l’impedisce ritrovarla. Quando poi è levata la misura à quella parte, che riposa sù la gengiva, è quando la briglia ha imboccatura, che opera come fa la falsa montada della meza (mancante però di sopra) & intiera fregna, che impediscono quella parte, che per l’ordinario suol riposare su la gengiva, non vi riposa all’hora, & tanto più si slontana quanto è più dal cavaliere raccolta la briglia; & perciò viene à perdere le sue ragioni della misura, facendosene padrone quelle cose, che l’impediscono, sia poi falsa montada ò altro. Et quando le due misure dell’occhio ad un tratto sono rotte, egli è da sapere, che non tanto dall’ardita come dalla fiacca guardia procede, la quale quando si volesse abbassar d’occhio si può co’l fiaccarla, & similmente, con ardirla alzare. Avertendo ancho, che certe montade fan parere ad alcuni la briglia più ardita, non lasciando esse trabboccare, si come senza farebbe; operando similmente la catenella, ò cordella, che cinge le gengive, & parimente anchora la briglia, che senza la testiera sta in bocca. Et perche per questo tale effetto io confido essere minutamente inteso il mio parere, però non mi diffunderò più oltre, salvo, che dico hora, che il cavaliere potrà per mezo di questi aiuti alzare, & abbassare d’occhio a suo modo la briglia, facendolo con maggior prestezza, minor spesa, & disturbo anchora, ne correrà così per ogni minima cosa a farne una nuova. Hora, che habbiam dato fine alla giustezza de l’occhio, intendo di dire dell’ardita, & fiacca guardia, la quale quando si vederà, che tiri di sotto assai in fuori all’hora sarà ardita; conoscendola ancho in questo, che colcando tutte due le guardie, si come in pittura dimostro, vengono di sotto ad essere più vicine, che si saranno esse operano in contrario; avertendo, che queste s’ardiscono, & fiaccano nel luogo, che per il secondo dito della mano, chiamato da latini index, in disegno è mostrato, nella briglia detta meza fregna. Et questo ho mostrato, perche non vorrei, che s’osservasse il modo d’alcuni d’hoggidì, che cosi in fuori, come in dentro dal mezo a basso le piegano, o sia poi per tema di non romperle, o pe’l poco lor sapere; à quali dico, che pensando essere in quel luogo la vera giustezza s’ingannano; & se ben alquanto ivi fusse opera poco; oltre, ch’egli è