Pagina:Flora medico-economica.djvu/83

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Pentandria Pentaginia. Esandria Monoginia

Prati spontanea. Si coltiva, ma assai raramente tra noi. Annuo. Il seme è mucilaginoso, oleoso viscido, ed emolliente. Il suo decotto si decanta come anche l’infuso nella disuria, nefritide, blenorragia; ed in forma di clistere nel tenesmo. In forma di farina si fanno cataplasmi nella cinanchia(?), nel flemmone. L’olio, che si esprime dai semi è usato non solo dai medici per le facoltà indicate, ma anche dai pittori, dai falegnami, dai profumieri, dai fabbri ecc. Si usa anche per ardere. L’uso della scorza per filo e tessuti è generalmente noto. 91. L. catartico. Caule superiormente dicotomo. Foglie opposte elitticolanciolate, ottuse. Lacinie calicine e petali acuti. L. catharticum. Lino selvatico. Ver. Lin picolo de prà. Off. L. catartico. Fiori bianchi. Maggio, Luglio. Si trova facilmente in tutti i prati ed i pascoli. Annuo. L’erba è di sapore amareggiante, nauseoso, di proprietà catartica, che i medici usano nell’idrope. Se ne fà infuso con dram. ij di erba secca in lib. j. d’acqua o vino.

[Classe VIa. Esandria. sei stami liberi, eguali in altezza in fiore ermafrodito.]

LXVII. Berbero. Calice di 6 foglie. Cor. di 6 petali, vicino all’attaccatura dei quali due glandola(?). Stami irritabili. Bacca cilindrica con due semi.

   92. B. volgare. Foglie obovate, coliato-dentate, racemi semplici.