Pagina:Georgiche.djvu/4

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me, sostituito a quello di Mecenate, no, non potea dopo ciò non promettersi con sicurezza una sorte che l’Eneide sua primogenita ha potuto ottenere con titoli tanto minori. Che se protetta da così forti argomenti, e mossa dal proprio istinto ella sarebbe corsa a ricoverarsi presso di Voi nel cuor dell’Italia, con che trasporto di giubilo nol farà in queste contrade, a cui debbe ella, è vero, e il suo natale, e un felicissimo asilo; ma dove insieme, ignorandone la favella, dee riguardarsi come isolata e straniera, e non conosce, e non ha che voi sola, in cui sembrale di trovare, dirò così, concentrata l’Italia tutta?

Una sola cosa, il confesso, potrebbe forse arrestarla, o darle almeno nell’atto di presentarsi una certa aria di confusione e imbarazzo, ed è questa la condizion sua d’ignobile Pastorella, che originaria de’ boschi, incolta e semplice di sentimenti e maniere, non può purtroppo trattenervi parlando, che di armenti, e di piante, e di lavori, e d’immagini rusticali. Nè certo io condannerei questo suo giusto ritegno, se non a Voi fossero volti i suoi passi: ma quale