Pagina:Gli amori pastorali di Dafni e Cloe.djvu/94

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ragionamento iv. 83

tendeva a quelle più volentieri, s’avvisava Dafni, che da lei venisse, che sì belle paressero. Mentre che eglino in queste faccende occupati si stavano sopravvenne dalla città un altro messaggiero, con ordine che tosto si mettesse mano a vendemmiare, e di star quivi tanto, che il mosto si riponesse, poscia di ritornarsene alla città per ritornare in compagnia del padrone. Fu Eudromo (che tale era il nome del messo, perciocchè fece l’arte del corriero) ricevuto da loro con tutte quelle accoglienze, che poteron mostrargli maggiori, e incontanente si dettero a vendemmiare, attendendo altri alle corbe, altri al tino, ed altri alle botti, e certi a ripor dell’uve in su’ tralci stessi, perchè quelli, che venivano dalla città, come d’una seconda vendemmia diletto n’avessero. E dovendo già Eudromo partirsi per levare il padrone, Dafni, oltre a più altre cosette che date gli avea, gli donò forme di cacio ben premuto, un caprettino degli ultimi più teneri, il più grasso che avesse, ed una bianca e folta pelle di capra per un boricco da correr la ’nvernata; di che Eudromo si tenne molto contento e ’n sul partir baciandolo gli promise, che direbbe al padrone assai bene di lui; e tra via andava pensando come gli potesse venir fatto per ristorarlo. Dafni si restò pieno d’affanno, e di desiderio insieme con la sua Cloe, ch’ancor ella stava molto timorosa pensando come il garzonetto usato solamente a veder capre, e monti, e contadini, e non conversar con altri che con la Cloe, dovesse star la prima volta in cospetto del suo padrone, di cui appena allora avea sentito ricordar altro che ’l nome. Per cagior di lui dunque si metteva pensiero di come s’avesse a portare in questo suo primo incontro con esso lui; perciocchè le s’aggirava per la fantasia un uomo grande, d’altra presenza, e d’altri pensieri che non sono gli altri uomini; e stava nell’animo sospesa delle nozze, dubitando non questo suo maritaggio fosse come uno intrattenimento di sogni: laonde si baciavano, e si abbracciavano più spesso che non solevano; ma i loro baci ed i loro abbracciamenti erano mescolati con una certa timidezza, e con una ama-