Pagina:Gli sposi promessi I.djvu/31

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12 gli sposi promessi - tomo i

seguito il corso delle idee, è un'altra questione su la quale non ardisco dire il mio parere.

Frattanto desidero ardentemente che tutti gli scrittori, e i parlatori1 convengano2 una volta dove sia questa lingua, e come abbia a nominarsi. Dico tutti, o il grandissimo numero,3 perché uno, due, tre, cento non possono aver ragione soli in una tale materia. La ragione non è in quel che si possa, in quel che convenga fare, in quel che sia da desiderarsi, ma in quello che è: è quistione di fatto; e il fatto su cui si disputa è appunto se esista o no questo universale o quasi universale uso d’una lingua comune. E a dir vero il solo4 cercarla è un gran pregiudizio ch’ella non vi sia. Certo dove ella v’è, non si fa la quistione, e se uno la proponesse non sarebbe pure inteso.5

  1. moralmente parla
  2. dove
  3. gia
  4. disputarne [è un gra] fa sospettare che cercare una lin
  5. Si vedano, in fondo al vol., le Appendici A e B.