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40 gli sposi promessi - tomo i


Fermo1 sentiva un vero rimorso di aver minacciato e trattato a quel modo il Curato, e gli domandò di nuovo perdono sommessamente. «Aprite, aprite,» replicò il Curato. Fermo2 si tolse la chiave di tasca, e la presentò al curato col vólto confuso d’un uomo che sente d’aver commesso una violenza. Il Curato la prese, aperse, e andò verso 3 l’uscio della via,4 mentre Fermo lo seguiva5 colla testa bassa, e fremendo nello stesso tempo. Quando furono sulla porta: «Mi promettete ora,» disse il curato, «di non dir niente?» Fermo, senza rispondere gli chiese di nuovo perdono6 e


da lui che molto anco volea

chiedere e udir qual lume al soffio sparve.


D. Abbondio dopo d’averlo invano richiamato, tornò in casa, chiamò Vittoria, Vittoria non c’era; egli non sapeva più quello che si facesse.

È accaduto spesse volte7 a personaggi assai più importanti di Don Abbondio di trovarsi in situazioni imbrogliate a segno di non sapere quale determinazione prendere,8 e non avendo nulla9 di opportuno da fare, e non potendo stare senza far nulla senza una buona ragione, trovarono che una10 febbre è una11 ragione ottima, e si posero a letto colla febbre. Questo disimpegno D.Abbondio non ebbe bisogno d’andarlo a cercare perchè se lo trovò naturalmente.12

Lo spavento del giorno passato, l’agitazione della notte, e lo spavento replicato13 di quella mattina lo servirono a maraviglia. Si ripose sul seggiolone tremando dal brivido e guardandosi le unghie e sospirando, giunse finalmente Vittoria.14 Risparmio al lettore i rimproveri e le scuse. Basti dire che D. Abbondio15 ordinò a Vittoria di chiamare due contadini suoi affidati e di tenerli come a guardia della casa, e di far sapere che il curato aveva la febbre. Dati questi ordini si pose a letto, dove noi lo lasceremo senza


  1. continuò a dom
  2. gli diede la chiave
  3. la porta
  4. seg
  5. coll’occhio basso
  6. e se ne andò e da lui
  7. È accaduto molte volte ... Avendo il Manzoni dimenticato di riscriverlo nella correzione, È accaduto, fu opportunatamente posto, in lapis, a margine, e vicino a personaggi fu messo l'a per il costrutto.
  8. [e di dovere] p. dovere
  9. di buono
  10. malattia
  11. buon
  12. L’agitazione del giorno
  13. della mattina
  14. ed egli allora andò a coricarsi
  15. raccomandò