Pagina:Gli sposi promessi II.djvu/133

Da Wikisource.

capitolo vii - la signora tuttavia. 283

non lo conosceva di fama?) ma di persona, per essersi talvolta avvenuto in lui. In tutti questi incontri Don Rodrigo, sentendo la sua inferiorità, aveva deposto ogni orgoglio, e aveva cercato con1 molte espressioni di rispetto di porsi in grazia al Conte: non ch’egli pensasse allora che un giorno avrebbe cercato il suo ajuto, ma soltanto per non2 farsi un tale nemico.

Confermato nel suo perverso proposto3 di attingere la innocente Lucia, e4 convinto che le sue mani non erano abbastanza lunghe, si risolvette Don Rodrigo di andare5 in cerca di chi volesse prestargli le sue;6 e, fatta questa risoluzione, non v’era da titubare sulla scelta del personaggio, perché il Conte era appunto per lui quel che il diavolo fece.

    non ch’egli segno a margine, in penna, e queste parole del Manzoni stesso:« N. B. Si supponga una [famigliari] conoscenza più stretta, visite periodiche di D. Rodrigo, etc. per evitare gl’impacci d’una visita per una domanda di tal natura. Questo avviso servirà [per fa] per tutta la narrazione seguente. »

  1. molti segn
  2. essergli in disgrazia
  3. di [non abbandonare] ricon
  4. non avendo le mani
  5. più umilmente che mai ad implorare [il Conte] chi
  6. e si dispose ad affrontare il terribile ospizio del Conte, come