Pagina:Gli sposi promessi II.djvu/134

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Cap. VIII.




Il mattino vegnente, senza1 por tempo in mezzo, Don Rodrigo a cavallo,2 in abito da caccia, 3 col fedel Griso che camminava a fianco del palafreno e con una quadriglia di bravi, si4 mosse verso il castello del Conte,5 come altre volte Giunone verso la caverna di Eolo; se non che la Dea pagava in Ninfe l’opera buona del re dei venti, e D. Rodrigo sapeva bene che6 avrebbe dovuto recarla a Doppie. La 7 via era di cinque miglia all’incirca; e Don Rodrigo la faceva lentamente,8 e per dare agio alla scorta pedestre di seguirlo, e perché9 il cammino, quasi tutto montuoso10 e disuguale e sassoso anche dov’era piano, 11 obbligava il ronzino ad andare di passo, e a cercare il luogo dove posare la zampa con sicurezza.12 I villani che si abbattevano su quella via, al vedere spuntare il convoglio, si ritiravano dall’un canto verso il muro,13 per dare a Don Rodrigo il comodo d’un libero passaggio; e quando erano giunti al medesimo punto della strada,14 si ristringevano ancor più

  1. metter
  2. nel solito
  3. accompagnato dal
  4. avviò
  5. [con la risoluzione d’implorare sommessamente il suo ajuto per] determinato a fare molti'inchini, molte preghiere, e promesse, a un di presso come molti anni prima Giunone s'era avviata alla caverna (lacuna)
  6. si
  7. [via era]distanza
  8. [tra] per
  9. la
  10. [non avrebbe | obbligava quasi] e la strada
  11. forzava
  12. [I poveri contadini che lo vedevano venire si ritiravano rasente il muro, con aria quasi di scusarsi | de | d’essere] (lacuna) I villani che si abbattevano (lacuna)
  13. e quando il convoglio era più presso si appoggiavano
  14. si fermav