Pagina:Gli sposi promessi II.djvu/65

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Cap. IV.




1 Appena cessati gl’inchini, che dalla carrozza si 2 dovevano fare in risposta alle riverenze delle suore che 3 stavano sulla soglia a veder partire i signori, e la nuova sorella; 4 appena messo in moto il cigolante carrozzone, Geltrude fu assalita da nuovi complimenti sul modo con cui si era portata, sul suo contegno, sull’ammirazione che aveva eccitato nelle monache, sul giubilo di queste per l’acquisto che facevano, e per conseguenza sulla felicità di che Geltrude avrebbe goduto in loro compagnia.

Ma tutti gli elogj non furono per Geltrude. La Marchesa sbadigliando parlò con ammirazione della badessa. 5 «Come s’è portata!» diss’ella «6non mi aspettava tanto; ah! che contegno! aah! che dignità! aaah! che disinvoltura!» 7 «Sì, sì:» rispose il Marchese, «ma! Geltrude sarà altra cosa.» Il discorso sarebbe durato fino all’arrivo in città, se il Marchesino, che ne era nojato, non l’avesse troncato per parlare dei divertimenti che Geltrude doveva godere 8 nell’ intervallo fra la domanda e l’accettazione. E qui, come 9 conoscitore espertissimo di tutto ciò che 10 nella città e nei contorni era degno da vedersi, egli ne anticipò a Geltrude larghe e variate descrizioni, 11 e le parlò di molte sposine ch’egli aveva incontrate nelle brigate, 12 senza risparmiare la storia

  1. Nel tragitto da Monza a Milano, Geltrude (lacuna) — facevano
  2. dalla soglia
  3. e posta in mo
  4. Che
  5. non l'avre
  6. Sì, sì,
  7. nel tempo del Capitolo
  8. pratico
  9. la città offriva di | è i contorni
  10. e [gli] le fece la storia di
  11. [non senza